IL PRANZO MAGICO DI MIRIAM




Miriam, la strega, canticchiava fra sé e intanto sfogliava il suo libro d’incantesimi.



Natale si avvicina
andrò subito in cucina.
Voglio far di testa mia
un gran pranzo di…magia!

Si fermò a pagina trecentonovantaquattro. “Ecco quel che cercavo, la ricetta magica per il tacchino!” Lesse la ricetta con attenzione:

Una penna di gallina stanca,
il qua qua di un’oca bianca…
Presto presto fate posto,
ecco qua un tacchino arrosto!


Ci fu un tremendo botto, un lampo e un cupo glo…glo…glo…
Un enorme tacchino le si parò davanti con uno sguardo furioso che non lasciava presagire niente di buono. Glo glo glo… chiocciava minacciando Miriam con il becco.
“Vai via, vai via… non sei affatto quello che volevo io!” strillava la strega.
Il tacchino girò sulle zampe e dondolando furiosamente se ne andò.
“Io volevo un tacchino arrosto,” borbottava Miriam sfogliando il libro degli incantesimi. “Mah, proviamo questa…



Una patata,
due patate,
una zucca,
tre risate.
Presto presto
giù per le scale
arriva il pranzo di natale.

E infatti un pentolone fumante volò giù per le scale andando a finire quasi sui piedi di Miriam che fece un salto indietro per la sorpresa. “Meno male, questa volta l’incantesimo ha funzionato!”
Ma quando aprì il coperchio rimase molto, molto delusa. “Purè di patate? Ma questo non è un pranzo di Natale!” Sbatté il coperchio sulla pentola e riprese in mano il libro degli incantesimi. “Ci deve pur essere un incantesimo speciale per un pranzo di Natale… Eccolo!” Si schiarì la gola e lesse:



“Voglio una torta di riso inzuppata di rum con tanti canditi…pim pam pum!”

Stelle e fuochi d’artificio sprizzarono e sfavillarono da tutte le parti ed ecco apparire un’enorme torta rotonda ricoperta di canditi, decorata di agrifoglio e tutta circondata da fiammelle.
“Evviva! Ce l’ho fatta! E’ questa la mia ricetta magica di Natale!” Gridò Miriam e danzò un balletto intorno alla torta. Ma quando la guardò di nuovo, le fiammelle erano diventate fiamme altissime, si sentiva un tremendo puzzo di bruciato e dopo un po’ tutto quel che rimaneva della torta era un mucchietto di cenere. “Povera me, qualcosa è andato storto. Ohhh, vogliamo provare ancora una volta l’incantesimo delle patate? Lo rinforzerò perché funzioni meglio."



Venti patate,
trenta patate,
cinque zucche,
novanta risate.
Presto presto
giù per le scale
arriva il pranzo di Natale.


Una vera pioggia di pentole le si rovesciò addosso, tutte piene... di purè di patate!
Miriam si sedette per terra scoraggiata. “A quel che sembra, mi toccherà proprio mangiare purè di patate come pranzo di Natale.” Sospirò. Provò una cucchiaiata dalla prima pentola e saltò su dalla sorpresa.
Il purè sembrava un tacchino arrosto…quello della seconda pentola aveva sapore di piselli…il terzo di torta di prugne e un’altro di cioccolata. Ogni tegame di purè di patate aveva un sapore diverso!

“Non so come ho fatto ma sono riuscita a preparare un vero Pranzo di Natale magico dopotutto” disse Miriam. "Vediamo un po’… che sapore avrà questa patata? Uhmmmm, torta di mele, che delizia!!







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